
Curare l’alimentazione e lo stile di vita è essenziale per contrastare l’insorgenza di problemi digestivi. Al fine di mantenere o ripristinare il benessere e la funzionalità digestiva, è possibile associare ad una dieta sana il consumo e/o l’integrazione di sostanze naturali dalle virtù salutari. L’acido caffeico e i flavonoidi, ad esempio, presenti in frutta e ortaggi, si ritrovano contemporaneamente all’interno del carciofo, che favorisce la funzione digestiva ed epatica. Scopriamo qualcosa di più su questi due principi vegetali.

Che cosa sono?
L’acido caffeico e i flavonoidi sono identificati come principi vegetali, composti organici che presentano proprietà utili per l’organismo umano.

Dove si trovano?
• L’acido caffeico è una sostanza naturale contenuta in molti frutti e ortaggi come il carciofo, e in piante come quelle del caffè, dell’anice e dell’echinacea. Le quantità maggiori si ritrovano nei semi immaturi del caffè (o caffè verde) sotto forma di acido clorogenico, principio vegetale con il quale condivide le medesime proprietà salutistiche.
Una volta ingerito l’acido clorogenico viene scomposto nello stomaco dove viene liberato l’acido caffeico che si differenzia dal suo composto di partenza per la possibilità di essere assorbito dall’organismo.

• I flavonoidi sono un’ampia classe di composti contenuti in molte specie di piante (più di 4000 soltanto nella frutta e verdura che siamo soliti consumare a tavola) e che posseggono diverse virtù benefiche per l’organismo umano. La loro concentrazione è elevata in frutti e ortaggi di colorazione gialla, arancione o rossa (agrumi, mele, albicocche, cipolle rosse, pomodori ecc.). Sono presenti abbondantemente anche negli spinaci, nei cavoli, nei broccoli e in diverse bevande come il vino rosso e diversi tipi di tè.

Lo sapevi che...
In natura i flavonoidi sono metaboliti secondari prodotti dalle piante come pigmenti responsabili della colorazione dei fiori, ma la loro sintesi avviene anche in altre parti della pianta come foglie e frutti. Il termine flavonoidi deriva dal latino flavus, ovvero giallo, anche se la colorazione che queste molecole donano ai tessuti vegetali dipende dal pH di quest’ultimi o dalla presenza di ioni metallici con i quali determinano una colorazione blu. Si tratta di pigmenti che assorbono la luce anche nello spettro UV determinando colorazioni dei fiori non percepibili dall’occhio umano ma solo da quello degli insetti. In tal modo il fiore può segnalare la posizione del polline, la sua maturità ecc. Un gruppo specifico di flavonoidi, le antocianine, sono inoltre responsabili della colorazione rossa delle foglie autunnali.